Seguendo il corso dei miei pensieri, è giunto il momento di prendere una precisa posizione.
E’ ora di richiedere la messa al bando del lampioncino da giardino.
Si, proprio quell’orribile oggetto dotato di palo lungo circa 30-40 cm conficcato nel terreno, palla di plastica tendente al giallognolo e lampadina che emette una luce il cui colore varia dal bianco-grigio sfarfallante al giallo canarino.
Buttateli.Bruciateli.Distruggeteli.
Presto saranno illegali!!!!
Raccapricciante, vero? 😀
Ebbene. Ciò che voglio dire, facendo un po’ la giocherellona, è che anche un giardino, anche il più piccolo ed insignificante, merita il suo momento di celebrità.
Abbiamo visto qui l’importanza di una corretta progettazione, vorrei oggi porre l’attenzione sul peso che ha l’illuminazione.
Così come in un interno, anche in un giardino l’uso della luce permette di ottenere effetti e quindi emozioni diverse in chi lo vive. Ciò che ad un occhio profano è un giardino accogliente e domestico, ad un occhio tecnico è un sapiente posizionamento di corpi illuminanti ed un attenta scelta della temperatura di colore delle lampade (che altro non è che il colore della luce).
Basta veramente poco per passare dalla banalità della palla luminosa di cui sopra, disposta in modo generico, al giardino scenografico in cui ogni elemento singolare – pianta, percorso, luogo isolato – viene correttamente valorizzato da un semplice studio dell’illuminazione.
E non pensiate che i costi possano lievitare: magari basta semplicemente spostare lo stesso numero e la stessa tipologia di apparecchi per modificare il risultato finale! Certo, l’architetto non lavora gratis, ma sono soldi ben spesi, no? 😉
Ora qualche esempio.
In questa casa di Melbourne nulla è lasciato al caso. Può anche non piacere, ma basta immaginarci qualche lampioncino di quelli lassùincimaalpost per capire cosa intendo. E poi io adoro i bambù!
Un terrazzo di Chicago. L’atmosfera è caratterizzata dalle luci tra le piante e dalle alzate luminose dei gradini. Suggestivo.
Un giardino giapponese-californiano con l’illuminazione inserita tra rocce e piante. Ancora una volta, pensiamo ai miei amati lampioncini…. 😀
Un esempio che rende benissimo l’idea di cosa voglia dire progettare l’illuminazione per ottenere l’effetto desiderato. WoW!
Questa casa di Sydney l’ho voluta inserire come esempio di illuminazione, ovvio. Ma anche per quella fantastica piscina lunga e stretta che mi fa fantasticare di nuotate mattutine….
Ecco ora il primo esempio di illuminazione accogliente e domestica che tanto mi piace. Bastano le lucine dell’albero di Natale, possibilmente tutte bianche e tutte accese simultaneamente…
Qui il fascino è dovuto ad un insieme di banalissimi apparecchi illuminanti che evidenziano il materiale in cui è realizzata questa casa di Santorini.
Questa, assieme alla precedente, è la mia preferita. Semplice e confortevole.
Ora voglio togliermi la soddisfazione finale, dimostrando che esistono apparecchi illuminanti alternativi al lampioncino.
La soluzione più semplice. Ma tutt’un altro effetto, no?
Beh, basta poco per fare una grossa differenza. Anche nella percezione dello spazio.
La mia preferita! Tanto preferita che nel prossimo giardino…. e beh, bisognerà proprio inserirla!!!
Ora, mi promettete che, quando penserete all’illuminazione del vostro prossimo giardino, cercherete di evitare i rotondi lampioncini da giardino??? Quasi quasi preferisco i nani da giardino…. 😀
quanto mi piacciono i tuoi luned’ dell’architettura! Mi insegni molte cose.. penso che girerò questo articolo al mio ragazzo.. sarà utile per la nuova casa 😀
Un abbraccio!
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Bene. E’ grazie a commenti come questo che vado avanti!!! 😉
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No, i nani da giardino, no!!! 😛
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😛
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